Wax è un termine sempre più popolare nel mondo fashion e indica tutti quei tessuti in cotone dai colori e dalle fantasie vistose e sgargianti, solitamente attribuiti all’Africa occidentale.
Questi tessuti hanno assunto una grande popolarità anche nei mercati occidentali e vengono sempre più utilizzati per la realizzazione di capi di abbigliamento e accessori.
Un po’ di storia del Wax
Per ripercorrere la storia di questo tessuto, dobbiamo fare un salto indietro fino al 1600.
Come sappiamo, è questo il secolo degli albori della prima delle quattro rivoluzioni industriali che hanno segnato soprattutto l’industria manifatturiera e che ha come emblemi due invenzioni: la spoletta volante e la macchina a vapore.
Queste invenzioni hanno reso l’Inghilterra il centro della manifattura mondiale, velocizzando i processi produttivi e aumentando in modo esponenziale la produzione.
Sumário
Accanto a ciò, ulteriori innovazioni nell’ambito dell’industria navale, come la nascita del battello a vapore, hanno reso più frequenti e intensi gli spostamenti e gli scambi tra Europa e Africa.
La conseguenza di queste grandi trasformazioni nell’ambito dell’industria tessile e di quella navale è che per la prima volta i prodotti tessili europei hanno iniziato ad essere esportati in Africa.
Ma da dove viene quindi il Wax?
Sebbene normalmente il wax venga associato al continente africano, gli autori di questa invenzione sono gli olandesi. Nel corso dell’800, infatti, hanno tratto ispirazione dai batik dell’isola di Giava e tentato di riprodurli per soppiantare il mercato artigianale locale.
Il tessuto però non è riuscito a sostituirsi all’originale giavanese e, di conseguenza, è stato riproposto nel mercato africano.
Ma sapete a chi è da attribuire un ruolo centrale nella diffusione del wax in Africa? Ai missionari, che hanno fatto da ponte tra le due culture e contribuito ad instaurare nuovi codici e gusti nell’abbigliamento in Africa e non solo.
La produzione di wax in Africa
Il ‘900 è stato segnato dall’indipendenza delle colonie africane dai Paesi europei: dapprima politica e poi sempre più anche economica e produttiva.
A quel punto il wax era un tessuto fortemente diffuso in molti Paesi africani e perfettamente integrato nella cultura e nella quotidianità locale, servendo molteplici scopi.
Il 1966 è stato l’anno della nascita della Ghana Textiles Printing Company, la prima azienda a produrre wax localmente. Successivamente sono nate aziende di produzione di wax anche in Costa d’Avorio, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Dakar.
A partire dal 2005, tuttavia, la produzione di wax in Africa ha una nuova sfida: resistere alla concorrenza cinese, che ad oggi detiene circa venti fabbriche che producono wax per designer tessili europei e africani cercando di sostituirsi ai produttori africani e europei.
A cosa servono i wax in Africa?
Le stampe wax vengono utilizzate soprattutto nell’abbigliamento, sia con apposite legature sia confezionate sotto forma di capi, veli e abiti da donna o da uomo.
Tuttavia, nel loro classico formato rettangolare possono servire anche come stuoia per sedersi a terra o per andare a scuola, asciugamano, tovaglia, oppure come supporto per legare i bambini alla schiena o per trasportare oggetti.
I wax sono anche dei beni patrimoniali per le donne africane e vengono collezionate come dimostrazione di status e di prestigio sociale, oltre ad essere regalate in alcuni momenti precisi della vita (lutto, proposta di matrimonio, nascita di un figlio/a, ecc.).
Nell’Africa subsahariana vengono venduti ogni anno 1,92 miliardi di metri di tessuto, con un valore stimato di 4 miliardi di dollari.
Cosa rappresentano i wax?
In genere ogni evento collettivo fortemente sentito è associato ad una stampa specifica: una personalità, una città, un edificio, una data o una celebrazione importante.
Alcuni temi solitamente raffigurati sui wax sono:
- Religione: tessuti con rappresentazioni di personalità religiose o legate a ricorrenze particolari, realizzate come elemento unificante durante le cerimonie e solitamente vendute dalle parrocchie come forma di supporto alla propria economia;
- Amore: i wax che raffigurano cuori o scritte amorose sono tradizionalmente un ottimo regalo da fare alle proprie innamorate nelle occasioni speciali;
- Empowerment femminile: diversi tessuti wax ripropongono immagini di donne che hanno lottato e contribuito alla storia del proprio Paese, oppure vengono fatte realizzare appositamente delle stampe legate ad eventi come la festa della donna o a campagne di sensibilizzazione su temi quali la vaccinazione contro il papillomavirus.
- Politica: ogni personaggio o partito politico possiede un proprio wax personalizzato, che viene utilizzato durante la campagna elettorale ma anche nel caso di eventi e cerimonie pubbliche ufficiali.
- Animali: farfalle, pavoni, uccelli, ma anche leoni, giraffe e gazzelle sono spesso protagonisti delle raffigurazioni sui wax e ciascuno rappresenta un messaggio simbolico (prosperità, bellezza, potenza, fortuna, ecc.).
Il wax in Europa
Gli anni 2000 hanno segnato l’inizio di una nuova era per il wax, che è diventato sempre più popolare anche in Europa. Inizialmente adottato nelle collezioni di Haute Couture, Yves Saint Laurent e John Galliano, in seguito anche da marchi più commerciali come H&M e Zara.
In generale oggi il wax è associato allo stile hipster e preppy, all’hip-hop e all’afropunk, oltre che alle culture urbane americane e diffuso sia nella realizzazione di abiti sia negli accessori.
Tuttavia, sebbene questo possa rappresentare un successo per il tessuto per eccellenza associato al continente Africano, in molti casi i grandi marchi europei prediligono nell’acquisto le copie cinesi, che in parte stonano con i valori di etica e “africanità” che vorrebbero trasmettere.
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Per questo articolo abbiamo preso ispirazione dal libro di Anne Grosfilley “Wax&Co. Antologia dei tessuti stampati d’Africa”, che vi consigliamo sia per i contenuti sia per la sua bellezza.