Che cos’è la bellezza? La definizione tra arte e moda13 min read

Sintesi:  

  • Comprendere cosa sia la bellezza nella moda o nell’arte può essere utile per la creazione delle tue collezioni;
  • La bellezza può essere percepita in modo diverso da ciascuna persona, perciò è importante capire le varie definizioni;
  • Crea una bellissima collezione con Audaces. Prova gratuitamente la soluzione multicomponente Audaces 360 adesso!

Cosa significa bello? Questa è una di quelle domande universali che affascina molte civiltà da secoli.

Per rispondere a questa domanda potremmo partire dall’etimologia, cioè dall’origine e dalla storia della parola, per ripercorrere in che modo questa si è trasformata nel tempo. Per farlo, prenderemo spunto dalla Filosofia, dall’Estetica e – perché no? – anche dalla Moda.

In questo articolo esploreremo in che modo un concetto così difficile da riassumere si è sviluppato nel tempo e come viene percepito dagli individui e dalla società.

Se il tema ti incuriosisce, continua a leggere e se vuoi facci sapere nei commenti cosa ne pensi. 

Qual è l’importanza della percezione della bellezza per la moda?

La percezione della bellezza gioca un ruolo fondamentale nella moda, in quanto influenza le preferenze, le scelte e gli atteggiamenti delle persone nei confronti dell’abbigliamento e dello stile. 

La moda non è soltanto abbigliamento funzionale ma parla dell’espressione della persona, della sua identità e di ciò che comunica.

Molti aspetti della moda sono intrinsecamente legati alla percezione della bellezza, tra cui il design, i colori, i modelli, la silhouette e l’estetica generale dei capi.

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Qual è la definizione linguistica di bellezza?

Dal punto di vista etimologico, la parola “bello” deriva dal latino “bellus”, che significa “bello, carino”.  

Durante l’epoca classica, questo termine era molto usato per riferirsi a donne e bambini, mentre per gli uomini, aveva un significato peggiorativo e un’aria apollinea, da Apollo, il dio della bellezza e della guerra. 

Tuttavia, il termine, prima della sua definizione latina, potrebbe essere arrivato anche dall’indoeuropeo DW-EYE, avvicinandosi ad altri termini come bonus, per “buono”, e bene, per “bene”. 

Il dizionario Treccani della lingua italiana definisce la bellezza come “Qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all’anima”, che suscita sentimenti di ammirazione, grandezza, nobiltà, piacere o perfezione.

Queste sono le idee principali che vengono in mente alla maggior parte delle persone quando si parla del significato di bellezza.  

Alcuni termini come: bellezza, estetica, armonia, proporzione, equilibrio, ecc, fanno parte del linguaggio quotidiano di molte persone anche in contesti di lavoro e questo vale in modo particolare per i professionisti della moda, per i quali la bellezza rappresenta uno degli obiettivi principali di ogni creazione.

Alla fine, che cos’è la bellezza?

Umberto Eco affronta il concetto di “bello” nel suo libro “Storia della Bellezza”, in cui definisce la bellezza come un concetto non assoluto e immutabile che varia nel tempo e nelle culture. Nel testo esplora come l’idea di bello sia cambiata dall’Antichità fino ai giorni nostri, influenzata da fattori filosofici, artistici e sociali.

Ciò che una società considera bello in un’epoca può essere visto in modo diverso in un’altra, mostrando che la bellezza è in parte costruita dai gusti e dai valori di ciascuna civiltà.

Eco sottolinea come la percezione estetica sia soggettiva e influenzata dal contesto storico, ma anche da meccanismi psicologici e culturali. Quindi, la bellezza non è solo ciò che appare gradevole, ma anche ciò che stimola il pensiero e suscita emozioni, anche contrastanti.

In altre parole, la bellezza per Umberto Eco è una specie di costruzione sociale, un valore che cambia con le modalità di lettura e di comprensione di chi osserva. 

Che cos’è la bellezza per la filosofia?

Statua greca che mostra ciò che è bello in quel momento

La discussione sulla bellezza e il suo significato ha avuto origine con l’Estetica Greca, basata sulla visione del mondo dei filosofi dell’epoca. Per loro, la vita e l’arte si fondavano sull’equilibrio tra simmetria, armonia e proporzionalità.

Ancora oggi, l’idea di bellezza, filtrata attraverso il Rinascimento – periodo in cui questi principi furono riscoperti e reinterpretati – include un aspetto razionale nel giudizio estetico, basato sulla dicotomia “piace o non piace”. 

Questo concetto, continua ancora oggi a influenzare settori come l’industria della moda e le sfilate, dove l’estetica viene codificata e trasmessa secondo criteri derivati da queste tradizioni.

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La bellezza secondo Socrate 

Socrate, uno dei tre principali pensatori dell’Antica Grecia (V secolo a.C. – anno 470 a.C.), riteneva che il bello fosse un’armonia percepita dagli occhi e dalle orecchie, ovvero che la bellezza fosse percepita attraverso i sensi.

Secondo Socrate, “il bello è ciò che è utile”, cioè la bellezza non è legata all’aspetto di un oggetto, ma a quanto esso sia utile, assumendo così un carattere pratico, come il risultato di un prodotto o di una situazione concreta.

Il bello secondo Platone  

Per Platone, filosofo greco del V secolo a.C., la bellezza è un’essenza universale e oggettiva, indipendente dall’osservatore, poiché risiede nell’oggetto stesso, nella sua forma ideale.

Secondo la sua visione, tutto ciò che esiste nel mondo sensibile, imperfetto e mutevole, non è altro che una copia delle idee perfette che appartengono al mondo intelligibile.

Uno dei suoi scritti più noti, il “Mito della Caverna”, offre un’allegoria potente su come la nostra percezione della realtà sia una costruzione soggettiva, spesso influenzata da condizionamenti collettivi.

Proprio come i prigionieri della caverna scambiano le ombre per la realtà, anche noi siamo influenzati da modelli culturali – inclusi gli ideali di bellezza – che limitano la nostra visione e ci imprigionano in schemi predefiniti.

La bellezza secondo Aristotele

Aristotele, discepolo di Platone, aveva un concetto diverso di bellezza. Per lui, un’opera poteva essere considerata bella solo se era in grado di suscitare la “catarsi” nei suoi ammiratori, ossia una sorta di liberazione delle emozioni represse.

In questa concezione, la catarsi è nient’altro che la purificazione dell’anima e delle idee attraverso un’opera d’arte, e, secondo Aristotele, la catarsi si raggiunge principalmente nella tragedia.

Infatti, era attraverso il teatro tragico che le persone riflettevano su ciò che l’opera mostrava.

Al contrario della commedia, che pur essendo divertente, non suscitava una riflessione, ma solo uno stato di “entusiasmo” temporaneo riguardo a condizioni umane poco nobili o comunque non considerate belle dalla società greca classica.

Cos’è la bellezza nella moda? 

Donna truccata con un abito da dietro che mostra ciò che è bello per la moda

In un certo senso, il bello del mistero della bellezza risiede proprio nell’intangibile, nell’immateriale, nell’inalcanzabile, e su questo non c’è nulla da determinare: il bello sarà sempre un mistero e allo stesso tempo non dipenderà mai solo da noi.

Detto ciò, c’è una cosa di cui possiamo essere certi: potremmo sempre usare la nostra percezione di bellezza come punto di partenza per la creazione artistica e, soprattutto, nei campi della moda e del design di abbigliamento.

Essa rappresenta un supporto infinito al servizio della creatività per la buona riuscita della ricerca e della produzione.

Vale la pena ricordare che la bellezza è un’esperienza (un processo cognitivo, mentale o, ancora, spirituale) legata alla percezione di elementi che piacciono in modo singolare a chi li sperimenta.

Le forme di bellezza sono molteplici e la scienza sta ancora cercando di dare una spiegazione a questo processo.

Nel corso della storia, l’Estetica, come ramo della Filosofia, ha cercato più volte di spiegare il concetto di bello.

Tuttavia, in tutto il processo creativo, che si tratti di un’opera d’arte o di una collezione di abiti, è necessario comprendere l’importanza del bello nei contesti della creazione.

Scopri di più: Tutto quello che devi sapere per creare un’azienda di moda da zero

Esempi di tendenze di bellezza nel corso della storia

Le tendenze della moda e della bellezza si sono evolute nel tempo, riflettendo i cambiamenti sociali, culturali, tecnologici ed economici di ogni epoca.

Scopri alcuni esempi di tendenze significative in diversi periodi storici: 

Classica Antichità (circa 500 a.C. – 476 d.C.)

Nell’Antica Grecia, tuniche e abiti semplici erano di uso comune. Nell’Antica Roma, invece, le toghe erano indossate con maggiore raffinatezza, soprattutto dalle persone di status elevato.

Le donne greche attribuivano grande valore alla pelle chiara, che enfatizzavano con ciprie a base di gesso e calce. I capelli, spesso acconciati con cura, venivano adornati con gioielli per aggiungere un tocco di eleganza.

Rinascimento (secoli XIV – XVII) 

Donna che mostra ciò che è bello e alla moda nell'era rinascimentale

I vestiti con vita alta, gonne ampie e tessuti pregiati erano molto popolari. Per gli uomini, indossare giacche aderenti e calze era normale.

Le donne usavano il trucco per schiarire la pelle, e una fronte alta era considerata attraente. Le sopracciglia venivano spesso rasate per creare un aspetto più elevato.

Era Vittoriana (secoli XIX – inizio del XX)

In quest’epoca venivano privilegiati abiti lunghi e voluminosi per le donne, spesso con corsetti per assottigliare la vita. Per gli uomini invece i capi più popolari erano giacche lunghe e cilindri.

La pelle chiara era molto apprezzata, e le donne usavano ciprie per ottenere questo effetto. I capelli erano frequentemente acconciati in modo elaborato e decorati con accessori.

Anni 1920

Abiti corti e svasati, cappelli cloche e lo stile “flapper” rappresentavano perfettamente l’estetica di questo periodo. I capelli, portati corti e ondulati, si accompagnavano a un trucco audace, con labbra scure e occhi intensamente delineati.

Anni 1960

Minigonne, pantaloni a zampa d’elefante, colori vivaci e stampe psichedeliche dominavano la moda dell’epoca. Il trucco enfatizzava lo sguardo con ciglia finte, eyeliner marcato e acconciature voluminose.

Anni 1980

Spalline pronunciate, colori vivaci, abiti eccentrici e jeans attillati definivano le tendenze del periodo. Il trucco brillante, le acconciature voluminose fissate con abbondante lacca e le labbra dai colori audaci erano elementi iconici dello stile dell’epoca.

Anni 2000 fino al 2010

Jeans a vita bassa, moda sportiva, leggings e un forte influsso delle celebrità caratterizzavano lo stile dell’epoca. Il beauty look era dominato da sopracciglia sottili, lucidalabbra brillante, pelle abbronzata e capelli molto lisci.

Attualità (dopo il 2010)

La moda abbraccia la sostenibilità, l’inclusività e l’uso di tessuti tecnologici, privilegiando capi comodi e versatili. L’estetica contemporanea celebra la diversità, con un focus su trucco naturale, skincare avanzata e capelli lasciati nella loro texture naturale.

Scopri di più: Tutti i vantaggi della ricerca di tendenze di moda per la tua confezione

Principali cambiamenti negli standard di bellezza nell’era digitale

Modello che mostra ciò che è bello nell'era digitale

L’era digitale ha portato con sé una serie di cambiamenti significativi negli standard di bellezza, influenzando il modo in cui le persone percepiscono e si sforzano di raggiungere l’aspetto ideale.

Alcuni dei principali cambiamenti sono:

Diversificazione della bellezza

L’era digitale ha amplificato voci e rappresentazioni diverse della bellezza.  

I social media permettono a persone di diversa provenienza culturale, etnie, identità di genere di condividere la loro bellezza unica, sfidando gli standard tradizionali e promuovendo l’accettazione della diversità. 

Cultura positiva per il corpo

I social media hanno giocato un ruolo chiave nella diffusione del movimento “body positive”, promuovendo l’accettazione di ogni tipo di corpo e incoraggiando un rapporto più sano e autentico con la propria immagine.

Attenzione al benessere e alla salute 

L’era digitale ha portato anche una maggiore consapevolezza sull’importanza del benessere e della salute in relazione alla bellezza.  

Le persone cercano consigli per la cura di sé stessi e fanno attenzione a ciò che mangiano, all’esercizio fisico e alle pratiche di salute mentale per ottenere una bellezza che viene da dentro. 

Realtà aumentata (AR) 

I marchi di bellezza utilizzano la tecnologia AR per consentire ai consumatori di provare virtualmente i prodotti prima di acquistarli.  

Questo facilita la decisione di acquisto e influenza le preferenze in fatto di make-up e cura della pelle. 

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FAQ

Quanto è importante la percezione della bellezza per la moda?

La percezione della bellezza gioca un ruolo fondamentale nella moda, in quanto influenza le preferenze, le scelte e gli atteggiamenti delle persone nei confronti dell’abbigliamento e dello stileo.

Cosa si intende con il concetto di “bello” nella moda?

Possiamo sempre utilizzare il nostro concetto di bellezza come punto di partenza per la creazione artistica. E soprattutto, nel campo della moda e del design di abbigliamento, è un supporto molto importante al servizio della creatività, della ricerca e della produzione.

Qual è la definizione linguistica di “bellezza”?

Dal punto di vista etimologico, la parola “bello” deriva dal latino “bellus”, che significa “bello, carino”.

Circa l’autore

Audaces

Audaces è punto di riferimento mondiale nello sviluppo di soluzioni innovative per il settore moda, integrando processi, persone e tecnologia.

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