Il modellista abbigliamento (o pattern maker) è una delle figure professionali più importanti all’interno di un’azienda di moda, avendo il compito, spesso complicato, di trasformare gli schizzi e le idee degli stilisti – rispetto ai vestiti da disegnare – in qualcosa di concreto.
Questa figura professionale ha origini molto antiche, legate alle botteghe artigiane di un tempo, e nel corso dei decenni si è evoluta fino a trasformarsi in un mestiere a 360 gradi, con sfaccettature e competenze in diversi ambiti. Ne parliamo nell’articolo che segue.
L’evoluzione del pattern maker
Nell’ambito della filiera della produzione di abbigliamento, il pattern maker si occupa della creazione del modello vero e proprio del capo da realizzare o, per meglio dire, dell’insieme dei pezzi che lo andranno a comporre.
Se un tempo bastava essere molto abili nel disegno 2D, oggi per svolgere questo mestiere le competenze richieste sono più variegate.
Sumário
La figura del modellista di abbigliamento è diventata molto più complessa e deve essere dotata di una serie di abilità indispensabili per svolgere al meglio i propri compiti. Il pattern maker può essere considerato una sorta di intermediario tra il reparto creativo degli stilisti e quello produttivo e, per essere in grado di comunicare con entrambi, deve poterne capire a fondo le necessità, i bisogni e il lavoro.
Le competenze necessarie oggi
Ecco perché sono necessarie competenze molto differenti. Vediamole di seguito.
Il modellista, innanzitutto, deve avere una certa sensibilità per le forme e riuscire a comprendere a fondo le regole di simmetria, immagine e colori, oltre a possedere uno spiccato gusto estetico. Una conoscenza approfondita in termini di matematica e geometria non può mancare, così come la passione per il mondo della moda, per poter rimanere al passo con le tendenze del momento.
Questi elementi sono il punto di partenza imprescindibile per interpretare al meglio le idee creative degli stilisti e renderle concrete, creando così le condizioni per il successo delle collezioni.
A queste conoscenze di base, si aggiungono le vere e proprie abilità tecniche, di modellazione e disegno in 2D, ma non solo: anche la capacità di riconoscere e trattare i diversi tessuti e la consapevolezza – almeno teorica – delle tecniche di taglio e di assemblaggio.
Questo permette al modellista di progettare e realizzare tracciati e modelli adeguati e sviluppare taglie diverse e piazzamenti, che poi passeranno alle successive fasi di confezionamento. Normalmente, infatti, i modelli devono essere riprodotti in materiali diversi e in taglie differenti, mantenendo una perfetta vestibilità, ed è compito del pattern maker saper trattare e utilizzare le diverse tipologie di tessuto.
Accanto alle tecniche tradizionali, come la realizzazione dei cartamodelli, un modellista abbigliamento deve saper fronteggiare le richieste dell’industria della moda, sempre più veloce e innovativa, e rispondere alle necessità di clienti molto più esigenti.
L’industria 4.0 ha portato in prima linea concetti chiave, come l’automazione e l’integrazione, che possono apportare un miglioramento significativo anche al lavoro del modellista, in termini di qualità e velocità di realizzazione.
La rapidità è infatti una delle sfide principali del settore fashion degli ultimi anni ed è forse la caratteristica che più di tutte lo differenzia rispetto al passato. Se un tempo, infatti, il numero di capi e di collezioni da realizzare nell’arco dell’anno erano limitate, oggi è richiesta una capacità di produzione decisamente elevata: i clienti finali si aspettano una possibilità di scelta illimitata e i retailer devono rispondere proponendo all’interno di negozi e eCommerce nuove mini-collezioni con una frequenza sempre maggiore, per accontentarli.
Per questo, il pattern maker oggi non può prescindere dal possedere anche conoscenze dei software CAD/CAM: il primo per la progettazione, il secondo per la fabbricazione dei modelli a computer. Questi programmi consentono di velocizzare moltissimo tutti i processi, per rispondere al meglio alle esigenze del mercato.
Nonostante il lavoro del modellista abbigliamento debba mantenere solide basi sartoriali, quindi, per poter maneggiare e lavorare correttamente i prototipi, deve anche sapersi evolvere e adattare alle tecnologie più innovative disponibili oggi per questo specifico settore. Una di queste è senza dubbio la suite Audaces 360, pensata appositamente per andare incontro alle sfide del mondo della moda, portando integrazione e automazione del ciclo produttivo a un livello superiore. Non solo la creazione dei pre-pattern e dei cartamodelli, ma tutte le fasi del processo potranno essere visibili e gestibili tramite un’unica piattaforma, in modo semplice e intuitivo.
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