Sintesi:
- La green fast fashion definisce un ideale di maggiore sostenibilità per le aziende del fast fashion;
- Adottare i principi della green fast fashion produce un impatto positivo sull’ambiente, mitigando i grandi effetti negativi del settore;
- Controlla la sostenibilità della tua filiera e dei tuoi processi gratuitamente con la multisoluzione Audaces360!
Il movimento ecologico è in piena espansione in tutto il mondo, soprattutto nel settore dell’abbigliamento e del tessile. Questo settore infatti è il secondo più inquinante a livello mondiale, responsabile della deforestazione, della distruzione di ecosistemi e dell’estinzione di specie in pericolo.
L’ascesa della fast fashion negli ultimi 20 anni ha inciso fortemente sulla crisi ambientale globale a causa della sovrapproduzione e del consumo eccessivo di abbigliamento a basso costo.
Per questo oggi il concetto di green fast fashion sta diventando sempre più popolare, spinto anche da una crescente domanda da parte dei consumatori.
Se questo argomento ti interessa e desideri approfondirlo, continua a leggere!
Sumário
Cos’è la green fast fashion?
Con oltre 300 milioni di dipendenti e 100 miliardi di articoli prodotti ogni anno, l’industria della moda ha un impatto colossale sull’ambiente. A guidare questa tendenza è la cosiddetta “fast-fashion”, un modello di business altamente redditizio che trasforma i modelli di alta moda in stili a basso costo e prodotti in massa.
Per green fast fashion si intende un modo più consapevole di produrre e consumare abiti e accessori per proteggere l’ambiente, le vite umane e animali. Non si tratta tanto di un’etichetta, quanto piuttosto di un ideale a cui tendere e in grado di stimolare e accelerare cambiamenti nel fast fashion.
Il principale obiettivo è quello di ridurre il catastrofico impatto ambientale dell’industria dell’abbigliamento, chiedendo che tutti si assumano una maggiore responsabilità per le proprie azioni.
A differenza della moda etica e consapevole, la green fast fashion si concentra soprattutto sui problemi ambientali che interessano la filiera dell’abbigliamento.
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Come funziona la confezione di capi nel green fast fashion?
Come abbiamo già visto, l’impatto del settore fashion sull’ambiente è molto forte e il 70% delle emissioni e dell’effetto serra del settore sono attribuibili alla supply chain, cioè alla produzione. Ecco alcune misure per mitigare questo impatto adottate nella green fast fashion:
Utilizzo di materiali sostenibili
Oggi il poliestere ha superato il cotone come materiale principale per i prodotti di abbigliamento. Gli indumenti realizzati in poliestere e altre fibre sintetiche sono una fonte primaria di inquinamento da microplastica, particolarmente dannosa per la vita marina.
Nel green fast fashion vengono usati tessuti naturali o creati a partire da risorse rinnovabili e biodegradabili, meglio se dotati di certificazioni che ne attestano la qualità.
Energia green
L’industria della moda ogni anno è responsabile di oltre l’8% di tutte le emissioni di carbonio a livello globale.
Nella green fast fashion le aziende privilegiano l’energia proveniente da fonti rinnovabili, ad esempio: energia eolica, solare fotovoltaico, energia idroelettrica, uso di convertitori a biogas e biomasse, energia geotermica.
Un esempio in questo senso è rappresentato dal gruppo RE100, che si pone l’obiettivo dell’energia 100% green per le aziende del settore moda aderenti.
Moda circolare
Oggi oltre l’80% di tutti gli indumenti prodotti finisce in discarica per decomporsi o essere incenerito.
Considerando che, secondo le stime, meno dell’1% di tutti i prodotti tessili nel mondo viene riciclato in nuovi tessuti, il green fast fashion prevede che vengano promosse strategie per migliorare la raccolta dei rifiuti tessili e il ricircolo delle fibre, al fine di allungarne la vita.
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Tecnologia e intelligenza artificiale
Lo sviluppo tecnologico sta portando alla nascita di tecnologie che, sfruttando l’intelligenza artificiale, riescono a raccogliere informazioni e apprendere. Questo rende più efficiente la produzione, le vendite e la logistica, oltre a fornire informazioni complete sull’intera catena di approvvigionamento.
Nel green fast fashion questi strumenti sono fondamentali per gestire grandissime quantità di informazioni in una filiera molto estesa e frammentata.
Come misurare l’impatto ambientale delle confezioni di moda?
Abbiamo parlato di green fast fashion, ma come si può definire se una confezione di abbigliamento è davvero green?
L’Unione Europea presenta una normativa molto all’avanguardia in questo senso, sperimentando misure che in futuro potrebbero essere estese in tutto il mondo.
Nello studio “L’impatto ambientale del tessile” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, sono stati evidenziati alcuni modi per misurare e certificare l’impatto ambientale di una confezione:
Direttiva sui rifiuti
Il rispetto della direttiva sui rifiuti, che rende obbligatoria la raccolta differenziata dei tessili entro il 2025.
Marchio Ecolabel UE
L’attribuzione del marchio Ecolabel UE, che certifica i produttori che rispettano i criteri ecologici, garantendo un uso limitato di sostanze nocive e un minore inquinamento idrico e atmosferico.
Produzione circolare
Il rispetto del Piano d’azione per l’economia circolare, che entro il 2050 prevede l’adozione di misura in grado di garantire il raggiungimento di un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale e libera da sostanze tossiche.
Qual è l’impatto ambientale del green fast fashion?
Il green fast fashion si propone di mitigare il più possibile l’impatto ambientale del settore, attraverso varie misure e accorgimenti.
Per farlo interviene ad esempio sui materiali utilizzati nella produzione di abbigliamento e tessuti, ma anche sulla filiera di fornitura nella sua interezza e sul ciclo di vita dei prodotti di moda.
Alcuni degli impatti del green fast fashion sull’ambiente sono:
Riduzione del consumo di acqua e energia
Una produzione coerente con i principi del green fast fashion consente di ridurre significativamente (o addirittura eliminare in alcuni passaggi) l’uso dell’acqua nei processi di tintura, lavaggio e finitura.
Allo stesso tempo, prevede una riduzione importante nei consumi energetici attraverso l’efficientamento dei processi e delle tecnologie, oltre che tramite la scelta di fonti energetiche pulite.
Scopri di più: Come creare e produrre in modo sostenibile nell’era dell’eco fashion
Riduzione degli sprechi
Un altro obiettivo della green fast fashion è una riduzione generale degli sprechi anche di tessuto, attraverso l’utilizzo di tecnologie appropriate nella gestione del magazzino, dello stoccaggio delle materie prime, o in processi come il piazzamento ottimizzato del tessuto.
Ricordiamo che la fast fashion è caratterizzata da volumi di produzione enormi: ogni accorgimento preso per ottimizzare l’uso delle materie prime avrà un impatto enorme nella riduzione degli sprechi.
Mitigazione dei cambiamenti climatici
Ricordiamo che l’obiettivo ultimo della green fast fashion è la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’unica azione possibile per consentire la vita presente e futura sul nostro Pianeta.
Scopri di più: Scopri come fast fashion e sostenibilità possono convivere nelle industrie
Green fast fashion: una cambiamento concreto o greenwashing?
Diversi studi mettono in guardia i consumatori da un eccessivo entusiasmo nei confronti delle misure di sostenibilità dei brand della fast fashion.
Greenwashing è un termine coniato proprio per definire le iniziative delle aziende volte a fornire informazioni fuorvianti su come i prodotti e le azioni di un’azienda siano rispettosi per l’ambiente, con il solo scopo di attrarre nuovi clienti senza modificare realmente le pratiche aziendali.
Quello che possiamo dire è che la green fast fashion potrebbe presto diventare una necessità, almeno in Europa.
Il Parlamento Europeo, infatti, ha di recente approvato una serie di raccomandazioni improntate verso la sostenibilità, che stabiliscono per le aziende obiettivi climatici quantificabili e vincolanti.
Altri obiettivi che intende perseguire prossimamente sono, ad esempio, il divieto della distruzione dell’invenduto, oltre alla raccolta dei rifiuti tessili e ad una maggiore trasparenza e tracciabilità delle catene di approvvigionamento.
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Mitigare l’impatto ambientale del settore moda è uno degli obiettivi più urgenti da perseguire. Le tecnologie Audaces sono pensate per aumentare l’efficienza della supply chain della moda, riducendo sprechi di materie prime che danneggiano le aziende e il Pianeta.
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- Audaces Isa, il fashion PLM che consente di monitorare in tempo reale l’andamento della produzione, migliorando la comunicazione, riducendo errori dovuti alla mancanza di informazioni e ottimizzando la gestione dei processi;
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FAQ
Per green fast fashion si intende un modo più consapevole di produrre e consumare abiti e accessori per proteggere l’ambiente, le vite umane e animali.
La green fast fashion prevede misure come l’utilizzo di materiali sostenibili, la scelta di fonti energetiche sostenibili, l’adesione ai principi della moda circolare, l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia.
La green fast fashion è soprattutto un ideale a cui ispirarsi, consapevoli del fatto che un vero cambiamento prevede una revisione più profonda dei processi produttivi e di acquisto, oltre al fatto che la normativa europea sarà sempre più stringente nella promozione di pratiche sostenibili.