
09/07/2021

Le tecnologie Audaces per la scuola: scopri l’esperienza del Centro Moda Canossa
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Le tecnologie Audaces possono rappresentare un’ottima opportunità per avvicinare gli studenti e le studentesse al lavoro del futuro, in un contesto caratterizzato dalla necessità di essere competitivi in un mercato globale anche grazie all’utilizzo di sistemi digitali.
È questo il caso della collaborazione tra Audaces e il Centro Moda Canossa di Trento avvenuta nel periodo febbraio – maggio 2021, di cui abbiamo parlato approfonditamente nell’ebook “Le tecnologie del futuro nelle scuole di moda”.
Riportiamo di seguito due interviste che raccontano questo progetto. La prima a Michele FIlippini, direttore del Centro Moda Canossa, la seconda a Antonella Gislimberti, studentessa che ha partecipato attivamente al progetto.

Come è nata la collaborazione con Audaces?
Lo scorso anno come tutti ci siamo trovati ad affrontare la pandemia di Covid e la necessità di riorganizzare la nostra scuola, anche per quanto riguarda il tirocinio formativo previsto per le classi quarte. Nell’impossibilità di strutturarlo come avevamo fatto negli anni precedenti, abbiamo pensato di offrire l’opportunità di far vivere alle nostre studentesse un’esperienza aziendale unendo due realtà del territorio: Audaces da un lato e Curvass dall’altro.
Anziché andare noi in azienda abbiamo cercato di portare le aziende dentro la scuola, grazie soprattutto alla tecnologia. È stata una sperimentazione ma certamente anche una scommessa.
In che senso una scommessa?
Da anni ragioniamo sui contesti organizzativi e lavorativi e cerchiamo di capire quali sono gli strumenti più importanti da trasmettere ai nostri ragazzi affinché trovino poi un riscontro nel mondo del lavoro. Ad esempio i nostri laboratori sono attrezzati con macchinari industriali, a replicare quello che pensiamo troveranno una volta entrati nel mondo del lavoro. Questo continuo confronto con le aziende ci ha fatto creare delle sperimentazioni, in un’ottica di dialogo continuo.
Quello che ci spinge è sicuramente la curiosità: non si può pensare che la scuola sia qualcosa di fermo o dire che siccome gli strumenti che abbiamo funzionano, allora va bene così. Noi dobbiamo pensare ai nostri ragazzi e a quando usciranno da scuola, quindi tutti gli investimenti che facciamo sono pensati in un arco temporale di almeno 4-5 anni. Dobbiamo avere in mente le esigenze del futuro, per questo dico che si tratta di una scommessa.
Veniamo a noi: come vi siete avvicinati alle tecnologie Audaces?
Quello che mi ha colpito rispetto ai prodotti di Audaces è la completezza del pacchetto. Seppur con la modellistica fossimo già strutturati da tempo, abbiamo voluto provare qualcosa che potesse essere complementare e arricchente rispetto a questi strumenti e aiutare studenti e insegnanti dall’inizio alla fine del percorso.
L’investimento non è certo finito perché, dopo questa prima sperimentazione, l’obiettivo sarebbe quello di formare un numero di insegnanti sufficiente da utilizzarlo in modo più cospicuo anche nella didattica ordinaria.
Come è stato accolto da insegnanti e studenti?
È stato accolto con grande valore e gioia da parte di chi ha accompagnato i ragazzi e testato lo strumento. Dopodiché è ovvio che, come in ogni contesto, ogni volta che si introduce un cambiamento si devono affrontare le reticenze di qualcuno. Per questo abbiamo deciso di provare a far sperimentare, per far cogliere nel concreto la qualità di questa soluzione.
L’abbiamo fatto prima con un progetto spot, ma ora vorremmo continuare in maniera più sostanziale e organica. I cambiamenti si fanno così, un passo alla volta.
Da parte dei ragazzi invece ho avuto sempre un feedback positivo proprio per la capacità dei software di seguire tutti i processi. Non avevano mai avuto uno strumento unico che li guidasse e questo li ha aiutati molto.
Com’è stata la relazione con il team di Audaces?
Io sono stato molto soddisfatto, mi sono trovato bene con tutti.
Pensi che questa esperienza vi sia stata utile per il futuro? Cosa vi ha insegnato?
Sicuramente che i cambiamenti vanno accompagnati. Io credo che abbiamo iniziato un percorso di cui ancora non conosciamo l’entità, ma abbiamo iniziato e questo è importante. Abbiamo testato la validità degli strumenti e la loro ricchezza, e sicuramente questo porterà in futuro un po’ di innovazione rispetto a processi che sembravano intoccabili perché “Si è sempre fatto così”. Questa ritrosia in genere è una difficoltà che tutte le scuole, e quelle professionali in particolare, attraversano. Ma riteniamo che se vogliamo essere al passo con i tempi o, ancora meglio, anticiparli, dobbiamo dare questo tipo di insegnamenti ai ragazzi e guardare sempre un po’ più in là.

Antonella, ci racconteresti la tua esperienza con Curvass e le tecnologie Audaces?
Abbiamo iniziato il progetto con una prima settimana di formazione con Marta, in cui ci sono stati spiegati tutti i programmi. All’inizio ero un po’ spaventata e ho pensato “non so se ce la faccio”, ma poi con l’aiuto di Marta e il passare del tempo mi sono resa conto che era tutto molto più semplice rispetto a quello che mi ero messa in testa. E niente, dopo la formazione è iniziato il progetto vero e proprio: dovevamo realizzare degli abiti tecnici sportivi per Curvass utilizzando i sistemi di Audaces.
L’utilizzo dei programmi non era obbligatorio, vero? Perché tu hai scelto di utilizzarli?
Posso dire la verità? Prima quando c’erano le ore di CAD ci guardavamo e ci dicevamo “no, tutto ma non CAD”. Dopo aver fatto la formazione sul pacchetto di Audaces invece ero molto più tranquilla. Una volta presa familiarità con i programmi per me la scelta è stata quasi logica e ho deciso di fare tutto il lavoro con le tecnologie Audaces, anche la modellistica. Mi sono sentita molto più sicura perché ogni volta potevo sbagliare e poi risolvere… La modellistica sulla carta è più complicata, ci vuole un sacco di tempo, se si vuole modificare bisogna rifare tutto da capo. La possibilità di vedere in anticipo i risultati ed eventualmente cambiarli per me ha fatto la differenza.
Hai visto delle differenze rispetto a chi ha utilizzato metodi di lavoro tradizionali e manuali?
Io sono stata l’unica ad utilizzare le soluzioni di Audaces per tutto il lavoro, modellistica inclusa. Quando avevo finito la modellistica e dovevo solo aspettare le stampe, le mie compagne erano ancora in alto mare. Facendo tutto manualmente poi parlavano con le professoresse e magari dovevano modificare e rifare tutto da capo… Io sono mancata due giorni e quando sono tornata a scuola ero allo stesso punto delle altre che avevano fatto tutto manualmente.
In quali passaggi hai trovato le più grandi differenze tra il lavoro manuale e quello supportato dalle tecnologie di Audaces?
Un po’ in tutto. E’ davvero tutto più semplice. Usando i programmi di scuola ci sono voluti anni prima di avere quella familiarità… mentre con Audaces dal primo momento che ho imparato mi sono sentita sicura.
E come ti sei sentita rispetto alla creatività? Hai sentito che potevi esprimerti o ti sei sentita limitata rispetto ai metodi manuali?
Ho sempre sentito di potermi esprimere. Anzi, quando disegno manualmente devo sempre immaginare il prodotto finito per non fare mille schizzi. Con il 4D invece se volevo delle righe o dei quadretti o delle diagonali potevo scegliere la grafica e vedere come veniva il prodotto…e lo stesso per il tessuto e la caduta del capo…era davvero tutto più semplice e immediato, anche sperimentare.
E come ti sei trovata con la tua tutor?
È stata sempre disponibile, anche via messaggio quando non c’era. Ci siamo sentiti davvero molto seguiti e contenti.
Se guardi al futuro, pensi che nel tuo lavoro ti piacerebbe utilizzare le soluzioni di Audaces?
Se dovessi lavorare in futuro in questo modo mi piacerebbe continuare a usare questa tecnologia. Assolutamente sì. Avere un pacchetto con tutti i programmi che servono è qualcosa di innovativo e che in futuro servirà al 100%.
Se ti interessa saperne di più, ti invitiamo a scaricare il nostro ebook “La tecnologia del futuro nelle scuole di moda”, che racconta nel dettaglio la collaborazione tra Audaces e il Centro Moda Canossa di Trento e la sperimentazione concreta delle tecnologie del futuro tra i banchi di scuola, assieme alle testimonianze dei partecipanti.
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