La storia della moda italiana ha tanti volti e certamente Valentino Garavani è uno di questi. In questo articolo approfondiremo la sua biografia e il suo stile, per comprendere come la sua figura ha influenzato il mondo della moda e non solo.
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Una piccola biografia di Valentino Garavani
Valentino Garavani nasce nel 1932 a Voghera e fin da piccolo si mostra fortemente affascinato dal palcoscenico e dal cinema. Coltivando l’amore per i costumi di scena più spettacolari e ricchi di dettagli, già in giovane età inizia ad immaginarsi come stilista.
La sua determinazione lo porta a fare pratica nelle botteghe sartoriali di Voghera già durante gli studi, per poi trasferirsi a Milano e in seguito a Parigi. Inizia a lavorare come apprendista per Jean Dessès e in seguito per Guy Laroche, continuando al contempo a disegnare i suoi modelli e a coltivare il suo talento.
Sumário
Nel 1959, sostenuto dai suoi genitori, apre il suo primo atelier a Roma in via Condotti. Nel 1962 debutta a Palazzo Pitti a Firenze affermandosi a livello mondiale come leader dell’alta moda su misura, assieme al compagno Giancarlo Giammetti che cura l’aspetto finanziario dell’attività.
Una delle sue clienti più affezionate è Jacqueline Kennedy, che certamente contribuisce a rendere il nome di Valentino conosciuto e apprezzato in America e in tutto il mondo.
Oggi il brand Valentino produce abiti di alta moda per uomo e donna, oltre ad accessori, profumi e pret-a-porter sebbene Valentino Garavani si sia ritirato dalla moda nel 2007. Da allora Valentino si dedica all’impegno umanitario e per la pace, tanto da essere stato onorato dal Parlamento europeo col titolo “Uomo di moda e di pace”.
Lo stile di Valentino
Lo stile dell’azienda potrebbe sintetizzarsi in una costante esaltazione del classico, pur concedendosi ogni tanto una punta di stravaganza, e nell’utilizzo esclusivo di tessuti sempre ricercati e pregiati. Proprio per questo Valentino può essere a ragione considerato l’incarnazione dell’eleganza che tradizionalmente viene associata alla moda italiana.
Il suo stile non si è mai piegato allo scorrere del tempo o alla rincorsa delle tendenze. Al contrario, ha rappresentato una lunga e costante ricerca personale che si è concretizzata nella creazione di capi unici e capaci di rimanere scolpiti nell’immaginario proprio perché iconici e senza tempo.
Fiocchi, pizzi, trasparenze e asimmetrie sono stati solo alcuni degli strumenti utilizzati da Valentino nel suo percorso di ricerca di bellezza.
È impossibile inoltre non associare Valentino al colore rosso: un colore intenso, elegante, potente, spesso utilizzato per tingere chiffon, organza satin o crêpe e un leitmotiv dell’intero percorso dello stilista, tanto da aver addirittura portato alla designazione della tonalità “rosso Valentino”.
Accanto al rosso, un posto d’onore nelle creazioni di Valentino è assegnato al nero, spesso accostato al bianco o ai toni del beige, e al total white.
In diverse occasioni lo stile di Valentino è stato utilizzato per lanciare messaggi di attualità, come nel caso dell’abito disegnato nel 1991 in piena Guerra del Goldo ricoperto dalla parola “pace” scritta in 14 lingue.
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