Prova a fare un esperimento e a guardarti attorno: quanti tessuti riesci a riconoscere? Non pensare solo a quelli degli indumenti che indossi, ma anche al rivestimento della sedia o del divano su cui ti trovi, alle tende, oppure al sedile della tua auto.
Le fibre tessili sono l’elemento fondamentale di ogni tessuto: sono loro a dare origine al filato, cioè al filo continuo che viene utilizzato per confezionare i tessuti.
Ma quanti tipi di fibre tessili esistono? Quali caratteristiche li contraddistinguono? Se ti interessa scoprirlo, continua a leggere!
Fibre tessili di origine naturale
Le fibre naturali rappresentano il 40% delle fibre tessili utilizzate al mondo e si trovano in natura sotto forma di filamenti più o meno lunghi.
A loro volta si suddividono in due categorie:
Fibre di origine animale
Si tratta delle fibre che si ricavano dal bulbo pelifero animale e da quelle ottenute per secrezione dai bozzoli di lepidotteri o acari.
Rientrano nella prima specie la lana di pecora, di alpaca, di vigogna, di cachemire e di cammello.
Nella seconda invece ci sono la seta e il bisso. La seta più conosciuta è quella prodotta dalla secrezione ghiandolare del baco da seta allo stato di larva, prima di iniziare la sua metamorfosi a crisalide e poi a farfalla. Le zone in cui la produzione di seta raggiunge la massima diffusione e qualità sono Cina, Giappone, India e Italia.
Le caratteristiche principali di queste fibre? Sia la seta che la lana sono fibre che si tingono facilmente, assorbono la traspirazione e sono cattive conduttrici di calore. Devono essere lavate a bassa temperatura, con detersivi neutri o leggermente alcalini.

Fibre di origine vegetale
Sono le fibre ottenute a partire dalla cellulosa delle piante e possono essere ricavate da varie parti della pianta: dai semi (come il cotone e il kapoc), dallo stelo (lino, canapa, juta, ramiè), dalle nervature della foglia (rafia, sisal) e dal frutto (cocco).
Tra tutte queste fibre la più comunemente utilizzata è il cotone, ricavato dalla peluria che avvolge i semi di una pianta della famiglia delle Malvacee.
Normalmente le fibre vegetali hanno una ripresa termica eccellente, alta conducibilità termica e si tingono con facilità. Assorbono bene la traspirazione, anche se non come la lana.

Fibre tessili di origine artificiale
Le fibre artificiali vengono prodotte dall’uomo a partire da fibre già presenti in natura, in genere la cellulosa, attraverso semplici trasformazioni chimiche. Queste trasformazioni vengono effettuate poiché i polimeri in natura si presentano con una superficie irregolare o una lunghezza insufficiente per poter essere trasformati in fili.
Il tessuto più comune in questa categoria è il rayon, termine utilizzato per descrivere tutti i filati prodotti a partire dai derivati della cellulosa. A seconda del processo chimico adottato si possono ottenere diversi tipi di filato (rayon viscosa, cupro, acetato, ecc.).
Queste fibre, proprio per il fatto di essere artificiali, presentano diversi vantaggi: il loro diametro può raggiungere finezza e lunghezza desiderate, è possibile controllare brillantezza e opacità, si possono tingere in qualsiasi momento della lavorazione e si ha una resa maggiore grazie all’assenza di impurità.

Fibre tessili di origine sintetica
Le fibre sintetiche sono ottenute attraverso processi di sintesi anche complessi che partono da materie prime raramente disponibili in natura. Sono note anche come man made, ossia realizzate dall’uomo.
Le fibre sintetiche rappresentano il 55% delle fibre prodotte per l’abbigliamento e l’arredo e sono suddivise in “famiglie” in base alla classificazione dei polimeri che le costituiscono. Le principali fibre sintetiche sono il nylon, le fibre poliestere e le fibre acriliche.
Le fibre sintetiche sono caratterizzate da un basso peso specifico che consente un’elevata resa di tessuto, termoplasticità, idrorepellenza, facilità di lavaggio e resistenza all’usura. Di contro, le caratteristiche negative sono una bassa stabilità al calore, un modesto assorbimento dell’umidità, scarsa traspirazione e elettrostaticità.
Inoltre, essendo tessuti idrorepellenti, sono difficili da tingere e necessitano di coloranti speciali.

Di solito tra le fibre tessili vengono menzionati anche i materiali a fibra corta che, anziché essere filati, vengono fatti aderire tra loro per formare uno strato di un certo spessore e di consistenza simile al tessuto, come il feltro.
Se questo tema ti incuriosisce e desideri saperne di più, non perdere il nostro ebook “ABC delle fibre tessili”, in cui verranno illustrate anche le principali caratteristiche delle fibre tessili, le tecniche di tessitura e le basi della colorazione dei tessuti.
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