Tutto quello che devi sapere sulle tipologie di tessuti e le loro proprietà11 min read

Sintesi:

  • Le fibre tessili sono l’elemento base di tutte le tipologie di tessuti;
  • Conoscerne le proprietà e tutte le varietà è fondamentale per creare capi di moda con successo;
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Prova a fare un esperimento e a guardarti attorno: quante tipologie di tessuti riesci a riconoscere? Non pensare solo a quelli degli indumenti che indossi. Pensa anche al rivestimento della sedia o del divano su cui ti trovi, alle tende, oppure al sedile della tua auto.

Le fibre tessili sono l’elemento fondamentale di ogni tessuto: sono loro a dare origine al filato, cioè al filo continuo che viene utilizzato per confezionare i tessuti.

Ma quante tipologie di tessuti esistono? Quali caratteristiche le contraddistinguono?

Se ti interessa scoprirlo, continua a leggere!

Perché è importante conoscere le tipologie di tessuti?

La conoscenza delle tipologie di tessuti e delle fibre tessili è fondamentale perché costituisce la base dell’intera industria tessile. Ogni fibra, infatti, possiede caratteristiche uniche che influiscono direttamente sulla qualità, la durata, le caratteristiche termiche e il comfort del prodotto finale.

Inoltre, riconoscere le diverse fibre tessili aiuta a curarle e a mantenerle correttamente, assicurando che i tessuti resistano alla prova del tempo.

In un mondo sempre più attento all’impatto ambientale, la comprensione dell’origine e del processo di produzione delle fibre contribuisce alle pratiche sostenibili, favorendo un approccio più responsabile ed ecologico alla moda e al settore tessile.

Nel complesso, una comprensione completa delle fibre tessili è indispensabile per chiunque sia coinvolto nell’industria, dal design, fino al consumo e allo smaltimento.

Scopri di più: Tipi di tessuto: lista dalla A a Z

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Come si formano le tipologie di tessuti e le strutture tessili?

I tessuti e le strutture tessili si formano attraverso vari processi e tecniche, a seconda del tipo di fibre e del prodotto finale desiderato. 

In generale, il processo di creazione del tessuto più comune prende il nome di tessitura e avviene tramite l’intreccio tra i fili dell’ordito (in orizzontale) e quelli della trama (in verticale). 

Per compiere questo processo, lo strumento fondamentale è il telaio, uno degli oggetti più antichi al mondo.

Dopo la formazione primaria, i tessuti vengono sottoposti a processi di finitura come tintura, stampa e rivestimento per migliorare l’aspetto, il colore o la funzionalità.

La comprensione accurata dei processi di formazione del tessuto aiuta a produrre un’ampia gamma di tessuti con proprietà, strutture e applicazioni diverse, in grado di soddisfare le diverse esigenze di industrie e consumatori.

Scopri di più: Tessuto corretto per l’abbigliamento: scopri quali sono i migliori tessuti per ogni capo

Rapporto tra fibre tessili e filati

La fibra tessile è la materia prima necessaria alla produzione dei filati. Si tratta di materiali che possono avere diverse origini e caratteristiche, come ad esempio lunghezza, resistenza e elasticità.

Il processo di trasformazione della fibra tessile in filato prende il nome di tessitura. Mentre storicamente la filatura avveniva manualmente, oggi solitamente ci confrontiamo con la filatura meccanica o industriale.

Questa avviene in grandi stabilimenti, dove giganteschi macchinari eseguono in automatico tutti i passaggi.

Classificazione delle fibre in relazione alla loro origine

Classificazione delle fibre in relazione alla loro origine

Le fibre tessili hanno proprietà, caratteristiche e necessità diverse in base alle loro origini.

Ecco tutti i tipi di fibre tessili:

Fibre tessili naturali

Le fibre naturali rappresentano il 40% delle fibre tessili utilizzate al mondo e si trovano in natura sotto forma di filamenti più o meno lunghi.

A loro volta si suddividono in due categorie:

Fibre di origine animale

Si tratta delle fibre che si ricavano dal bulbo pelifero animale e da quelle ottenute per secrezione dai bozzoli di lepidotteri o acari.

Rientrano nella prima specie la lana di pecora, di alpaca, di vigogna, di cachemire e di cammello, mentre nella seconda la seta e il bisso. 

Le caratteristiche principali di queste fibre? Sia la seta che la lana sono fibre che si tingono facilmente, ben traspiranti e sono cattive conduttrici di calore. Devono essere lavate a bassa temperatura, con detersivi neutri o leggermente alcalini.

Fibre vegetali

Sono le fibre ottenute a partire dalla cellulosa delle piante e possono essere ricavate da varie parti della pianta: dai semi (come il cotone e il kapoc), dallo stelo (lino, canapa, juta, ramiè), dalle nervature della foglia (rafia, sisal) e dal frutto (cocco).

Tra tutte queste fibre la più comunemente utilizzata è il cotone, ricavato dalla peluria che avvolge i semi di una pianta della famiglia delle Malvacee.

Normalmente le fibre vegetali hanno una ripresa termica eccellente, alta conducibilità termica e si tingono con facilità. Assorbono bene la traspirazione, anche se non come la lana.

Scopri di più: Wax: storia, origine e significato di un tessuto speciale

Fibre tessili artificiali

Le fibre tessili artificiali vengono prodotte dall’uomo a partire da fibre già presenti in natura, in genere la cellulosa, attraverso semplici trasformazioni chimiche.

Queste trasformazioni vengono effettuate poiché i polimeri in natura si presentano con una superficie irregolare o una lunghezza insufficiente per poter essere trasformati in fili.

Queste fibre, proprio per il fatto di essere artificiali, presentano diversi vantaggi: il loro diametro può raggiungere finezza e lunghezza desiderate, è possibile controllare brillantezza e opacità, si possono tingere in qualsiasi momento della lavorazione e si ha una resa maggiore grazie all’assenza di impurità.

Fibre tessili sintetiche

Le fibre tessili sintetiche sono ottenute attraverso processi di sintesi anche complessi che partono da materie prime raramente disponibili in natura. Sono note anche come man made, ossia realizzate dall’uomo.

Le fibre sintetiche rappresentano il 55% delle fibre prodotte per l’abbigliamento e l’arredo e sono suddivise in “famiglie” in base alla classificazione dei polimeri che le costituiscono. Le principali tipologie sono il nylon, le fibre poliestere e le fibre acriliche.

Le fibre sintetiche sono caratterizzate da un basso peso specifico che consente un’elevata resa di tessuto, termoplasticità, idrorepellenza, facilità di lavaggio e resistenza all’usura.

Di contro, le caratteristiche negative sono una bassa stabilità al calore, un modesto assorbimento dell’umidità, scarsa traspirazione e elettrostaticità.

Inoltre, essendo tessuti idrorepellenti, sono difficili da tingere e necessitano di coloranti speciali.

Riconoscere lato dritto e rovescio delle tipologie di tessuti 

Per distinguere il lato dritto del tessuto si possono usare varie tecniche, anche a seconda del tessuto utilizzato. In alcuni casi sarà possibile farlo anche a colpo d’occhio.

In altri casi invece bisognerà guardare come è stato piegato il tessuto, da che parte sono i fori applicati dalla macchina da cucire, o riconoscendo il lato più morbido e luminoso.

E’ importante saper distinguere il dritto del tessuto, poiché la parte dritta è più resistente, oltre che più bella, quindi doppio vantaggio. 

Scopri di più: Come riconoscere il dritto di un tessuto: impara a distinguerlo

10 modi principali di lavorazione dei tessuti 

tipologie di tessuti

La lavorazione delle fibre tessili può prevedere diversi passaggi, a seconda del tipo di fibra e del risultato desiderato.

Vediamo i principali:

1. Il candeggio

Il candeggio è un processo di trattamento chimico utilizzato per rimuovere il colore naturale, le impurità o le macchie dai tessuti.

Comporta l’uso di agenti sbiancanti per schiarire il colore delle fibre e creare un aspetto uniformemente bianco o chiaro.

2. Sbiancamento ottico

Il candeggio ottico, noto anche come sbiancamento o schiaritura fluorescente, è un processo che prevede l’applicazione di sbiancanti ottici ai tessuti.

Questi sbiancanti assorbono la luce ultravioletta e la riemettono sotto forma di luce blu visibile, facendo apparire il tessuto più bianco e luminoso.

3. Sbiancamento

Lo sbiancamento è un processo che prevede il lavaggio di tessuti o fibre con acqua calda, detergenti e alcali per rimuovere impurità, oli naturali e cere.

Questo pretrattamento prepara il tessuto a processi successivi come la tintura o il finissaggio.

4. Sanforizzazione

La sanforizzazione è un trattamento che serve a stabilizzare le dimensioni del tessuto, in particolare per ridurre il calo fisiologico del tessuto in seguito al lavaggio.

Un capo realizzato con un tessuto sanforizzato, quando verrà lavato, subirà accorciamento nullo o inferiore rispetto ad uno realizzato con tessuto non sanforizzato.

5. Calandratura

La calandratura è un processo di finitura che prevede il passaggio del tessuto attraverso rulli ad alta pressione e temperatura.

Questo processo conferisce al tessuto una superficie liscia e lucida, ne aumenta la brillantezza e ne migliora la mano.

6. Fiammatura o gassatura

La fiammatura o gassatura è un processo in cui il tessuto viene esposto a una fiamma libera o a una temperatura elevata per bruciare le fibre sporgenti.

In questo modo si ottiene una superficie più liscia, riducendo il pilling e migliorando l’aspetto del tessuto.

7. Degassificazione

Il degasaggio è la rimozione di gas, spesso aria, da un materiale.

Nel contesto dei tessuti, può comportare la sottoposizione del materiale al vuoto o ad altri metodi per eliminare l’aria o i gas intrappolati.

8. Mordenzatura

La mordenzatura è il procedimento necessario a preparare le fibre per la tintura con i coloranti naturali, in modo da facilitare il legame tra le fibre ed i coloranti naturali rendendoli stabili.

9. Svasatura

La svasatura è un processo di finitura in cui i bordi del tessuto vengono piegati, arrotolati o legati per creare un bordo decorativo o funzionale.

Viene spesso utilizzato per biancheria da letto, asciugamani o altri prodotti tessili.

10. Levigatura

La levigatura è un processo di finitura meccanica in cui i tessuti vengono abrasi con carta vetrata o rulli abrasivi per ottenere una superficie più morbida, testurizzata o affilata.

Questo processo è spesso utilizzato per il denim e altri tessuti casual.

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FAQ

Perché è importante conoscere le fibre tessili?

La conoscenza delle fibre tessili è fondamentale perché ogni fibra possiede caratteristiche uniche che influiscono direttamente sulla qualità, la durata, le caratteristiche termiche e il comfort del prodotto finale.

Come si classificano le fibre tessili in base alle loro origini?

Le fibre tessili possono essere naturali (di origine animale o vegetale), artificiali o sintetiche.

Quali sono le 10 principali tecniche di lavorazione dei tessuti?

Candeggio, sbiancamento ottico, sbiancamento, sanforizzazione, calandratura, fiammatura o gassatura, degassificazione, mordenzatura, svasatura, levigatura.

Circa l’autore

Audaces

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