La storia della moda italiana ha tanti volti e certamente Elsa Schiaparelli è uno di questi. In questo articolo approfondiremo la sua biografia e il suo stile, per comprendere come la sua figura ha influenzato il mondo della moda e non solo.
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Una piccola biografia di Elsa Schiaparelli
Nata a Roma nel 1890, Elsa Schiaparelli è stata una stilista, costumista e sarta italiana, considerata una delle più influenti figure della moda nel periodo tra le due guerre mondiali.
Cresciuta in una famiglia ricca di stimoli culturali, studia filosofia sognando di diventare poetessa nonostante la contrarietà dei genitori, che per soffocare le sue ambizioni decidono di mandarla in un convento in Svizzera.
Sumário
Dopo un matrimonio fallito e diverse esperienze nel campo del commercio dell’arte, Elsa Schiaparelli si trasferisce a New York dove inizia a frequentare gli stilisti dell’avanguardia dadaista. Trasferitasi in seguito a Parigi viene riconosciuta dallo stilista Paul Poiret, di cui diventa allieva, per poi intraprendere una carriera personale, fino ad arrivare negli anni ‘30 ad avere 400 sarte come dipendenti nella sua maison parigina.
Nella sua carriera vanta collaborazioni d’eccezione, ad esempio con Salvador Dalì, Pablo Picasso, Alberto Giacomelli e Leonor Fini, che si traducono in creazioni all’avanguardia ricche di originalità.
Elsa Schiaparelli è celebre per parlare di sé in terza persona, utilizzando il soprannome Schiap, e per essere la prima ad aver creato collezioni basate su un unico tema, le cui presentazioni erano degli eventi più simili a spettacoli che a sfilate con con trucchi, musica ed effetti di luce.
Lo stile Schiaparelli
“Un abito non è solo una stoffa: un abito è un pensiero.” Elsa Schiaparelli
Elsa Schiaparelli è ricordata nel mondo della moda per aver portato diverse innovazioni dirompenti e trasformative.
Ad esempio è stata determinante nello sviluppo del maglione, con l’ideazione del cosiddetto maglione “a doppio nodo” caratterizzato dal collo a V, una vestibilità aderente e un doppio nodo sul collo disegnato in trompe-l’œil. Questo ha reso il maglione un indumento di classe e non relegato ad un uso prettamente pratico nel lavoro dei campi come era fino a quel momento.
Un’altra invenzione da attribuire alla Schiaparelli è quella del colore rosa shocking, forse derivato dal colore utilizzato nella pittura di Christian Bérard. Lanciato per la prima volta nel 1937, è stato utilizzato dalla stilista in diverse collezioni.
Schiaparelli è anche l’inventrice della gonna pantalone, la prima versione delle moderne culottes, indossata per la prima volta da donne tenniste: proprio lei è l’autrice di un inedito connubio tra abbigliamento sportivo, ricercatezza ed eleganza.
Senza dubbio il suo stile stravagante e originale deve molto all’incontro con poeti e artisti dell’avanguardia surrealista come Jean Cocteau, Salvador Dalì e Tristan Tzara. Assieme a loro ha ideato gioielli, pellicce, bottoni, oltre ai celebri cappelli (a forma di calamaio, di scarpa, di piuma, di cosciotto di montone e di nido di gallina, tra gli altri) e moltissimi altri accessori che più che semplici oggetti di moda sembrano delle autentiche espressioni profonde dell’inconscio.
Elsa Schiaparelli è celebre anche per aver innovato l’utilizzo dei tessuti, introducendo i tessuti sintetici e il tweed negli abiti da sera. Nel 1934 ha disegnato un abito a “corteccia d’albero” in rayon stropicciato, mentre due anni dopo ha ideato il “mantello di vetro” in rhodophane, un materiale plastico trasparente.
Uno stile senza tempo e una moda come riflesso e anticipazione della realtà.
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