Sintesi
- Il credito d’imposta ricerca e sviluppo sostiene le imprese che investono in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità;
- Anche le aziende di moda possono accedervi con attività legate a design, materiali e automazione;
- Audaces360 può essere la multisoluzione ideale per la tua realtà, dalla creazione alla produzione. Scoprila ora!
Nel mondo della moda, innovazione e creatività sono due facce della stessa medaglia. Per restare competitivi, oggi serve investire in ricerca e tecnologia.
Ora, grazie al credito d’imposta ricerca e sviluppo, anche le aziende del fashion system sono su questa strada. Hanno iniziato a cogliere opportunità per innovare e rendere i propri processi più sostenibili.
Il credito d’imposta può rappresentare una leva concreta per crescere e migliorare la redditività della tua azienda di moda. Scopri come nell’articolo.
Buona lettura!
Sumário
Che cos’è il credito d’imposta ricerca e sviluppo?
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è una misura prevista dal Piano Transizione 4.0. È pensata per invitare le imprese a investire in innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Questo anche ai fini della transizione ecologica e digitale.
È una delle principali agevolazioni fiscali attive per le aziende italiane che vogliono innovare i processi produttivi e diventare più competitive, anche nel settore moda e tessile.
Con la Legge di Bilancio 2022, il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo è stato rinnovato fino al 2031.
Tuttavia, rispetto agli anni precedenti, l’aliquota è stata ridotta dal 20% al 10%, con un tetto massimo di 5 milioni di euro.
È importante chiarire che non si tratta di un contributo a fondo perduto o di un bonus immediato.
Il credito viene utilizzato in compensazione. Questo significa pagare meno imposte, a partire dall’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
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Chi può beneficiare del credito d’imposta?

Il credito d’imposta si rivolge a tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Questo indipendentemente da forma giuridica, settore economico, dimensione aziendale o regime contabile.
Per poterne usufruire, le aziende devono però:
- rispettare le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro;
- essere in regola con gli adempimenti fiscali e contributivi (soprattutto previdenziali e assistenziali).
L’accesso avviene tramite presentazione telematica del modello F24 all’Agenzia delle Entrate.
Le aziende possono usare il credito in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui si sono sostenuti i costi ammissibili.
Per la richiesta sono necessari alcuni documenti fondamentali:
- certificazione di un revisore legale dei conti che attesti la veridicità delle spese;
- relazione tecnica del responsabile delle attività, con obiettivi, contenuti e risultati del progetto.
Scopri di più: Scopri come funzionano gli incentivi per l’Industria 4.0
Quali attività di ricerca e sviluppo nel fashion sono ammissibili?
Il settore moda è uno dei più fertili in termini di ricerca e innovazione. Molte delle sue attività possono rientrare tra quelle agevolabili con il credito d’imposta ricerca e sviluppo.
Vediamole insieme:
Innovazione nei tessuti e nei materiali
Sperimentare nuovi tessuti, fibre e finiture è un’attività di ricerca a tutti gli effetti.
Sperimentare nuovi tessuti, fibre e finiture è un’attività di ricerca a tutti gli effetti.
Le aziende che investono in ciò possono far rientrare queste spese nel credito.
Questo include:
- test su tessuti tecnici
- studi sulle prestazioni dei materiali sostenibili
- riduzione dell’impatto ambientale
- progetti legati alla tracciabilità della filiera tessile.
Quello che riguarda tessuti e materiali è uno degli elementi centrali delle imprese del settore.
Si tratta di capacità di anticipare e interpretare le tendenze, di creare nuovi stili e di proporre nuove soluzioni estetiche.
Digitalizzazione dei processi di design e modellistica
La digitalizzazione è una leva fondamentale per l’evoluzione del fashion system.
Software di modellistica 3D, CAD e prototipazione digitale permettono di ridurre tempi e costi di sviluppo. Così si limitano sprechi di tessuto e rilavorazioni.
Queste attività rientrano pienamente tra le spese ammissibili del credito d’imposta ricerca e sviluppo. Questo perché comporta innovazione tecnologica e miglioramento di processo.
Automazione della produzione e del taglio
L’automazione e i macchinari interconnessi aiutano le aziende di moda a lavorare con più precisione e velocità.
Possono quindi beneficiare del credito:
- Progetti legati all’integrazione tra macchine da taglio automatico
- CAD
- sistemi gestionali ERP.
Progetti legati alla sostenibilità e all’economia circolare
La moda sostenibile è un vero e proprio campo di ricerca.
Tra le attività ammissibili rientrano:
- sviluppare processi per ridurre scarti di produzione
- ottimizzare consumi energetici
- valorizzare fibre riciclate
- creare modelli circolari di business
- ricerca su packaging eco-compatibili o sulla logistica a impatto ridotto.
Scopri di più: Come i CAD software rivoluzionano l’industria della moda
L’innovazione è la chiave per restare competitivi su un mercato in continua evoluzione. Ciò non significa mettere da parte la propria identità ma valorizzarla.
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Quali spese possono essere incluse nel credito d’imposta?
Le spese ammissibili al credito d’imposta ricerca e sviluppo includono una vasta gamma di voci, tra cui:
- personale impiegato nei progetti di ricerca e innovazione;
- strumenti e attrezzature utilizzati nei processi di sviluppo;
- software specifici per design, modellistica, simulazione o automazione;
- consulenze tecniche e collaborazioni con università o centri di ricerca;
- materiali e prototipi impiegati durante la fase di sperimentazione;
- spese per brevetti o per la tutela della proprietà intellettuale.
Nel settore moda, questo significa che rientrano tra i costi agevolabili anche attività come:
– creazione di nuove collezioni con strumenti digitali
– test su materiali innovativi
– integrazione di macchine automatizzate in produzione.
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Quali sono i vantaggi concreti per le aziende di moda?

Investire in ricerca e sviluppo è un vero e proprio motore di crescita per le imprese moda.
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo consente alle aziende di moda di affrontare la trasformazione digitale con più sicurezza economica. Questo porta a liberare risorse da reinvestire in tecnologie, materiali e competenze.
Le agevolazioni fiscali legate alla Transizione 4.0 e 5.0 rendono oggi possibile innovare i processi creativi e produttivi riducendo il rischio finanziario.
Ecco i principali vantaggi che questa misura può offrire alle realtà del settore moda:
Riduzione dei costi di investimento
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è un aiuto concreto per chi vuole innovare senza mettere a rischio la stabilità dell’azienda.
Questo porta a:
- recupero fino al 10% delle spese sostenute
- minor peso economico degli investimenti in ricerca, sviluppo e digitalizzazione.
Per le PMI del settore moda, significa poter accedere a tecnologie avanzate senza intaccare la liquidità.
È un modo per reinvestire risorse in processi più efficienti e sostenibili, creando valore nel lungo periodo.
Maggiore competitività e innovazione
Investire in ricerca e sviluppo significa dare forma a un vantaggio competitivo duraturo.
Le aziende di moda diventano così più flessibili, rapide e capaci di anticipare i trend di mercato.
I tempi di lancio delle collezioni si accorciano grazie alla tecnologia, con capi più curati e coerenti.
Questo approccio favorisce l’innovazione continua. Qui creatività e tecnologia lavorano insieme per ottimizzare i processi e aumentare la redditività.
Il risultato? Un’impresa più dinamica, capace di reagire ai cambiamenti del mercato globale e di rafforzare la propria identità.
Accesso agevolato a nuove tecnologie e strumenti digitali
Le aziende di moda possono accelerare la loro trasformazione digitale e integrare soluzioni tecnologiche in ogni fase del processo creativo e produttivo.
Audaces360 unisce in un unico flusso digitale progettazione, modellistica e taglio automatico. Ciò rende la gestione più fluida e connessa.
Adottare strumenti di questo tipo significa:
- digitalizzare l’intera catena produttiva
- ottimizzare tempi e risorse
- migliorare la qualità complessiva del prodotto.
Questa evoluzione si inserisce nei principi dell’Industria 5.0, dove è centrale l’interazione tra uomo e macchina. Questa favorisce innovazione, sostenibilità e personalizzazione del prodotto finale.
La transizione verso una moda più efficiente e digitale è una realtà che molte aziende stanno già vivendo.
Un esempio è Amibo, brand che ha scelto di integrare Audaces nella sua azienda. Ha digitalizzato la filiera per rendere più semplice e veloce ogni fase, dal design al taglio.
Amibo ha dimostrato che investire in innovazione tecnologica può generare risultati tangibili:
- riduzione degli sprechi
- maggiore velocità di produzione
- controllo completo sulla creazione dei capi.
Il brand è riuscito così a diventare più efficiente sul mercato. Ha così confermato come la digitalizzazione sia oggi indispensabile per la crescita delle aziende di moda.
Guarda qui la storia di successo:
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Come ottenere supporto per richiedere il credito d’imposta?
Per accedere al credito d’imposta ricerca e sviluppo bisogna essere precisi nei documenti e nel resoconto delle spese.
Per questo motivo, è meglio affidarsi a consulenti specializzati o a società di revisione che possano accompagnare l’azienda nel processo.
In particolare, è utile:
- individuare le attività che rientrano nei requisiti di ricerca e sviluppo;
- raccogliere prove documentali (fatture, contratti, ore lavoro del personale, relazioni tecniche);
- calcolare correttamente il credito spettante;
- predisporre la documentazione da conservare in caso di eventuali controlli fiscali.
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Il credito d’imposta ricerca e sviluppo può aiutare ad accompagnare la trasformazione digitale del settore moda.
Grazie a questa misura, le aziende possono investire in tecnologia, sostenibilità e competenze. In questo modo migliorano produttività, precisione e redditività.
Il credito d’imposta diventa così uno strumento concreto per ridurre i costi di investimento e accrescere la competitività.
Integrando software e tecnologie Audaces360, le imprese possono innovare i loro processi. Scoprili ora!
FAQ
No. Tutte le imprese residenti in Italia possono accedere al credito d’imposta. Devono rispettare gli obblighi fiscali e contributivi previsti dalla legge.
Le attività legate a innovazione di materiali, digitalizzazione dei processi, design e sostenibilità. Così come la ricerca su nuovi tessuti o l’adozione di tecnologie 3D.
Il credito si ottiene tramite compensazione in F24. Questo previa certificazione delle spese da parte di un revisore legale e presentazione della documentazione all’Agenzia delle Entrate.