I tessuti, le stoffe e i materiali tecnici utilizzati nel mondo della moda, dell’arredamento, dell’automotive e della nautica (per citare i settori che più comunemente hanno a che fare con il tessile), in generale, sono il prodotto della tessitura di fibre. Sebbene non vi siano grandi limitazioni, per il taglio tessuti al laser, così come per l’incisione e la marcatura, in termini di fibre naturali o artificiali, sono diverse le considerazioni da fare prima di scegliere se utilizzare questo strumento per le lavorazioni.
In questo articolo vedremo queste considerazioni e alcune alternative più efficaci rispetto al laser.
Come funziona il taglio tessuti al laser?
Il taglio tessuti al laser prevede l’interazione dell’energia del raggio con il materiale da lavorare. Il processo laser è controllato attraverso la regolazione di parametri specifici:
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lunghezza d’onda
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potenza
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ciclo operativo
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tasso di ripetizione del raggio
Questi elementi devono essere studiati e impostati per ogni tipologia di materiale da tagliare, il che comporta un notevole dispendio di tempo all’interno del ciclo produttivo.
Poiché ogni tessuto ha delle caratteristiche fisiche uniche, l’impatto del raggio laser varia, con modifiche strutturali diverse a seconda del materiale che si desidera lavorare.
Tecnicamente, il processo di taglio tessuti al laser funziona in questo modo: l’energia a CO2 del raggio laser viene assorbita dai tessuti naturali (la lana o il cotone ad esempio) come da quelli sintetici (ad esempio il nylon e il poliestere). Il tratto di stoffa percorso dal raggio si riscalda e vaporizza in modo molto veloce, arrivando a tagliarsi completamente, a seconda della potenza laser impostata.
Il risultato sono tagli netti e puliti, ma va considerata la zona che risulta alterata dalla componente termica. L’effetto è quello della bruciatura, motivo per il quale occorrono precauzioni particolari da parte degli operatori che eseguono il taglio o altri tipi di lavorazioni laser. Poiché la combustione del tessuto è parte integrante della lavorazione laser, potrebbe produrre fiamme. Il taglio tessuti al laser deve quindi essere oggetto di un monitoraggio continuo.
Non è solo l’aspetto della sicurezza dei macchinari a rappresentare un ostacolo all’efficienza, ecco di seguito le altre considerazioni.
- Potenza del laser, lunghezza d’onda e scelta della lente: in base ai processi da eseguire e alla tipologia dei tessuti, vanno calcolate la potenza del raggio e lunghezza d’onda, scegliendo la lente più adatta;
- Dimensioni della sala da taglio: la macchina per il taglio tessuti al laser deve potere lavorare anche pezzi di grandi dimensioni, di conseguenza anche lo spazio della sala da taglio deve essere ampio per eseguirle in sicurezza;
- Area di scarico: la macchina deve avere spazio e funzioni dedicati alla rimozione delle particelle generate dalla lavorazione laser e dei gas emessi.
Focus: emissioni e scarti
L’azione del raggio laser sul materiale, nel nostro caso i tessuti, crea delle emissioni in termini di gas o particelle. È piuttosto comune, quindi, che anche gli scarti di lavorazione comprendano dei composti organici volatili da trattare con processi di filtrazione dedicati o da trasportare all’esterno con cure specifiche, per non causare un impatto sull’ambiente che circonda l’azienda.
Quali sono le alternative al taglio al laser per i tessuti?
L’alternativa più sicura, flessibile e con un decisivo minore impatto energetico e sull’ambiente è sicuramente il taglio tradizionale, con una macchina automatica dotata di lama intelligente.
Grazie alle innovazioni di industria 4.0, infatti, i macchinari per il tessile sono in grado di prendere decisioni in autonomia, analizzando la tipologia di materiale e calcolando i parametri per una lavorazione eccellente con ogni tessuto.
Anche l’aspetto della sicurezza non è da sottovalutare, perché le macchine di nuova generazione garantiscono livelli estremamente alti, permettendo anche di accedere a bonus e incentivi. Per saperne di più leggi l’articolo dedicato!
Inoltre, in un mercato che guarda con sempre maggiore attenzione all’aspetto della sostenibilità ambientale, uno strumento che garantisce una riduzione dei consumi energetici e limita al minimo sia gli scarti di lavorazione che gli sprechi di materiale risponde appieno alle esigenze sia delle aziende clienti che del consumatore finale.
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